Da Saluzzo a Bologna, Da Milano a New York, il crowdfunding civico sta prendendo sempre più quota come mezzo innovativo per finanziare progetti di utilità pubblica
La crisi budgetaria delle istituzioni statali ha obbligato negli ultimi anni i comuni italiani a fare i conti con bilanci molto risicati. Questa oggettiva difficoltà ha comportato spesso sacrifici, ma in altri casi è stata usata come paravento dietro al quale celare la mancanza di visione e la volontà di disinvestire in determinati settori della sfera pubblica da parte di rappresentanti istituzionali poco lungimiranti.
Ed è proprio quest’ultima eventualità ad essersi verificata a Borgomanero. E se da un lato risultano fondamentali gli investimenti volti a garantire alla cittadinanza la possibilità di fruire di spazi pubblici belli, funzionali ed accoglienti, noi di Proborgo siamo convinti che per guardare al futuro in modo più sereno e fiducioso sia essenziale dedicare luoghi ed investimenti ai nostri ragazzi e al sostegno a famiglie, anziani, diversamente abili, nuove e vecchie povertà.
Molti degli strumenti introdotti negli ultimi anni dalla cosiddetta “Terza rivoluzione industriale”, ossia la rivoluzione digitale che ci ha portato l’e-commerce e le start up, possono svolgere un ruolo cardine nel finanziare progetti di pubblica utilità senza appesantire i bilanci comunali. Tutte ricette che Borgomanero non ha ancora esplorato, e che noi vorremmo usare per dare concretezza alle mille idee che abbiamo per rendere più viva e vivibile la nostra città.
In tal senso, uno degli strumenti dal potenziale più elevato è il cosiddetto crowdfunding collettivo civico: questa formula di raccolta fondi si propone di andare oltre al concetto classico di separazione tra sfera pubblica e privata, nell’ottica di un benessere e di un’utilità comune.
Esistono diverse tipologie di crowdfunding, che vanno dalla donazione a fondo perduto, alla concessione di capitali in prestito, al finanziamento per ricompensa. E proprio questa varietà permette di immaginare di adattare lo strumento alle differenti necessità e alla specificità dei progetti.
Strumento che anche qui in Italia ha già dato meravigliosi frutti, come il restauro della città della scienza a Napoli, la realizzazione di un progetto di dopo-scuola innovativo a Saluzzo, il restauro del portico di San Luca a Bologna e molti altri ancora.
Questa è la dimostrazione che con progetti forti, passione e apertura all’innovazione di mezzi e strumenti si può fare tanto per la nostra città. Noi siamo pronti a cogliere queste nuove opportunità mentre chi ha governato fino ad oggi ha dimostrato di non esserlo.
Noi di Proborgo siamo convinti che sia davvero giunto il momento per un cambio di passo, ed abbiamo le carte in regola per invertire la rotta di una città oggi chiusa in se stessa.
È il momento di dare una svolta: se non ora, quando?
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