Uno dei problemi di Borgomanero non è solamente la viabilità, ossia la rete stradale e dei parcheggi, ma il come si utilizzano queste infrastrutture; in futuro il muoversi potrà essere ritenuto “sostenibile”? Quindi, una mobilità sostenibile a Borgomanero è possibile?
Borgomanero è una città caotica perché possiede uno tra i più alti tassi di motorizzazione della Provincia di Novara: 64,1 autovetture ogni cento abitanti. 21.776 abitanti possiedono 17.751 autoveicoli di cui 13.967 autovetture. Le strade che usiamo, però, sono rimaste in gran parte quelle degli anni ’60. È inoltre caotica perché quasi tutti si muovono con l’auto, anche per percorrere distanze minime.
Borgomanero non è una città grandissima: escludendo le frazioni di Santa Cristina e Vergano, che stanno rispettivamente a 3 e 2 km dal centro, le distanze si possono tranquillamente percorrere in bicicletta e a piedi, in tempi assolutamente ragionevoli (e paragonabili all’automobile: da 5 a 10 minuti).
Dal sondaggio di Officina 32 e FIAB del 2013 risulta che il 39% degli studenti delle Scuole Secondarie di primo grado usa l’auto per raggiungere la scuola anche se abita a meno di 1 km di distanza. Solo il 5% dei ragazzi usa la bici, nonostante ci vogliano meno di 5 minuti.
L’idea per la città che vorremmo è quella di cominciare a disincentivare l’uso dell’automobile a favore di altri tipi di mobilità: ciclabile, pedonale, trasporto pubblico, bikesharing, prevedendo la ridistribuzione dell’utilizzo delle superfici stradali e destinando più spazio a chi si muove a piedi e in bicicletta. É evidente che manchino le strutture (piste ciclabili protette e marciapiedi), ma anche l’abitudine da parte di noi cittadini ad adottare buone pratiche per la mobilità.
La viabilità di aggiramento dell’area del centro storico è incompleta:
1) nell’anello di viabilità esterna manca l’ultimo lotto della tangenziale, da sud verso ovest (questo infatti crea regolarmente traffico nella zona del ponte della ferrovia di via Novara);
2) la circonvallazione interna è anch’essa incompleta in tre punti: nel tratto da via Alfieri fino alla stazione ferroviaria, dal “Ponte rosso” a via Cavigioli e tra via Pennaglia e via Gozzano.
Il Comune deve attivarsi per completare le vie di aggiramento interne, e di pari passo stimolare la Provincia e la Regione perché si impegnino a completare la tangenziale esterna, così da tenere il più possibile fuori dall’abitato il traffico automobilistico di transito.
Sarà poi necessario completare il sistema di parcheggi della cintura esterna al centro e migliorare la viabilità pedonale di collegamento con il centro stesso (l’utilizzo pubblico del parcheggio Esselunga è parte integrante e fondamentale di questo sistema).
Sono tante le domande che assillano i Borgomaneresi qualora si rendesse pedonale il centro storico: quanti parcheggi si perderebbero? Quanti posti auto ci sono vicini al centro? In quanto tempo si può raggiungere il centro lasciando l’auto fuori?
Per una completa risposta a queste domande, rimandiamo alla tabella a fine articolo, dove si trova anche una stima che riguarda in generale la mobilità e le tempistiche per raggiungere il centro a piedi e in bicicletta. Basti pensare che i parcheggi attorno al centro storico di Borgomanero sono più di 3000, di cui circa 2600 a MENO DI 5 MINUTI a piedi!
E la questione dei sottopassaggi ferroviari? Di certo la prossima Amministrazione Comunale dovrà impegnarsi per favorire la conclusione dell’iter di approvazione del progetto dei sottopassaggi, attualmente fermo a causa di un progetto di Trenitalia carente sulla soluzione dell’area Foro Boario.[1]
Per un’ottimale mobilità urbana, è necessaria una revisione della Pianificazione in toto: i Piani Generali del Traffico Urbano (PGTU) risalgono al 2000 (Cavalli_Casiroli_Brusetti) ed al 2004 (Maggia_Canuto) e sono ormai ampiamente superati, così come anche i due Piani per le piste ciclabili (l’ultimo dei quali -Studio FP del 2009- palesemente irrealizzabile, avendo un costo presunto di 11 milioni di Euro). É evidente che finora il problema è stato del tutto trascurato.
Questi Piani andranno sicuramente rivisti nell’ottica di una “mobilità sostenibile” per la nostra città futura, considerando la mobilità urbana veicolare, la mobilità ciclopedonale e quella del trasporto pubblico locale come un solo unico sistema. Noi di ProBorgo siamo convinti che si possa fare, unendo le forze di una Amministrazione Comunale competente e di cittadini responsabili e attenti.
[1] Il tracciato stradale previsto dal progetto presentato da Trenitalia dovrà essere spostato di circa 10 mt verso nord, in modo da preservare le strutture delle pensiline del Foro Boario, tutelato con DDR 17/12/2008: E’ stato un progetto di Angelo Frisa e Francesco Frisa del 1930. A. Frisa è stato un ingegnere che ha collaborato con i maggiori esponenti del razionalismo italiano degli anni ’30, in particolare al Foro Mussolini (ora Foro Italico) con Enrico del Debbio e Luigi Moretti.
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