Mentre in tutto il mondo si manifesta per il clima, i nostri amministratori seppelliscono il loro piano antinquinamento sprecando 42.000 € e sei anni

COMUNICATO STAMPA CONSEGUENTE IL CONSIGLIO COMUNALE DEL 27 SETTEMBRE

Premesso che…

Il PAES è il Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile

  • Sponsorizzato dall’Europa proponeva alle amministrazioni (il cosiddetto “PATTO DEI SINDACI”) di aderire, su base volontaristica, alla elaborazione di un piano che portasse, al 2020, il loro Comune a RIDURRE del 20% la quantità di CO2 emessa in atmosfera rispetto ad un anno di riferimento (2005).
  • La prima fase del piano è DEFINIRE, con precise metodologiedi calcolo, la quantità di energia consumata nel territorio e di conseguenza la quantità di CO2 prodotta nell’anno di riferimento (2005). Il calcolo è svolto per settori: Informazione, Pubblica amministrazione, Residenziale, Terziario, Industria, Mobilità.
  • La seconda fase è la ricerca delle azioni necessarie, settore per settore, per arrivare, nel tempo, all’obiettivo di riduzione prefissato. Per ognuna delle azioni ideate vengono individuati dei precisi INDICI DI MONITORAGGIO.
  • La terza fase è la VERIFICA BIENNALE della efficienza delle azioni previste attraverso la misura degli indici di monitoraggio prefissati. Questa verifica consente di apportare i necessari correttivi nel caso in cui gli indici di monitoraggio indicassero criticità
  • La quarta fase è la verifica definitiva del raggiungimento degli obiettivi alla fine del quinquennio (2020).

L’amministrazione Tinivella decise di aderirvi e incaricò una società di ingegneria (la Mercurio Ingegneria di Fino Mornasco) di elaborare il piano dietro un compenso di 42.000 €.

Con l’esclusione del settore Industria (Tinivella sostenne la necessità di non andare a gravare su un settore già in crisi) il piano venne steso e pubblicato: 81 pagine dense di dati, tabelle, programmi e previsioni. Attraverso l’applicazione delle azioni individuate il piano prevedeva una riduzione della CO2 di 22.136 tonnellate rispetto alle 106.648 tonnellate emesse nel 2005 (20,7%).

Da lì in poi quel piano è finito in un oscuro cassetto, finché Pro Borgo non ha chiesto che fine avesse mai fatto. Così se n’è tornato a parlare lo scorso 27 settembre in Consiglio Comunale con l’interrogazione “relativa all’adozione del PAES da parte dell’Amministrazione Comunale”. Al di là dell’apprezzabile esercizio di equilibrismo dell’agnello sacrificale assessore Elisa Zanetta, nel silenzio assordante del solitamente loquace sindaco Bossi, alle precise domande dell’interrogazione di Pro Borgo la prolissa replica dell’Amministrazione non ha risposto proprio a nulla.

La questione ha, poi, toccato il patetico quando l’assessore Zanetta afferma che «… il monitoraggio non è stato fatto […] non sono state presentate le relazioni biennali […] tutti i dati che mancano non li ho».

Ma come, se non fate le verifiche come potete sapere se l’obiettivo delle 22.136 tonnellate (la precisione!) che vi siete impegnati a raggiungere sarà davvero centrato? Per usare una metafora, è come dire: faccio le analisi, ho il colesterolo alto, il medico mi prescrive una pillola, prendo la pillola, ma le analisi non le faccio più. Nel nostro caso si è smesso addirittura di prendere la pillola.

Rimangono i 42.000 € sprecati.

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